Diario di bordo del comandante Kirk.....Corte Franca 2009.
Nonostante i soliti ritardatari arriviamo puntuali alle 7:30 con i nostri mezzi in quel di Corte Franca tra uno stuolo di bandiere tricolori e provinciali che sventolano tra i recinti dei campi comunali e un numero discreto di mattutine divise gialloblù che già affollano il terreno.
Abbiamo fame, qualcuno di noi lo avrà per tutta la giornata, e ci dirigiamo a saccheggiare bonariamente i primi punti di ristoro che ci capitano a tiro.
La mattina scorre veloce tra l'avvistamento della fata di Erbusco (o Rovato?), i preparativi per la prova anticendio e la stessa prova dove mettiamo in azione il nostro modulo e le nostre capacità operative.
I cinofili compiono il loro dovere, distanti da noi dell'AIB.
Ma arriva l'ora di pranzo e noi abbiamo ancora fame e nonostante il richiamo della bionda valletta alla foto di gruppo e a mostrarci in Tv ci dirigiamo senza la minima esitazione alla zona rancio.
E poi noi siamo del Gruppo di Ome - Monticelli Brusati la fama non ci interessa.
Ma la fame...!
La fila è lunga, ma sappiamo resistere....peccato che alcuni pomposi signori targati Vigili del Fuoco e due tardone( responsabili di prot. civil. ) ci ricordino che gli italioti esistono anche nel nostro mondo, saltando la fila e indispettendo non poco tutti noi.
Comunque ci ristoriamo, più volte...Silvestro ci compra la torta e la sbraniamo.
I numeri parlano di 2000 volontari presenti e nel pomerigggio, aspettando Bertolaso, rimaniamo a guardare gli elicotteri della protezione civile in dimostrazioni anticendio così come quello del soccorso alpino nel salvataggio di feriti.
E' arrivato il nostro Guido tra la fanfara della banda comunale, che gira tutta l'area a salutare i volontari in azione, mentre arrivano alla spicciolata tanti sindaci tricoloriti ad accoglierlo.
Guido ritorna sul palco e la banda comunale riprende a suonare....ma la mia banda suona il rock.
Assistiamo ai discorsi ufficiali e a qualche commiato...l'ora di andare è scoccata e ci avviamo senza indugi ai nostri mezzi per tornare alle nostre case e ai nostri fornelli...abbiamo ancora fame.
Nonostante i soliti ritardatari arriviamo puntuali alle 7:30 con i nostri mezzi in quel di Corte Franca tra uno stuolo di bandiere tricolori e provinciali che sventolano tra i recinti dei campi comunali e un numero discreto di mattutine divise gialloblù che già affollano il terreno.
Abbiamo fame, qualcuno di noi lo avrà per tutta la giornata, e ci dirigiamo a saccheggiare bonariamente i primi punti di ristoro che ci capitano a tiro.
La mattina scorre veloce tra l'avvistamento della fata di Erbusco (o Rovato?), i preparativi per la prova anticendio e la stessa prova dove mettiamo in azione il nostro modulo e le nostre capacità operative.
I cinofili compiono il loro dovere, distanti da noi dell'AIB.
Ma arriva l'ora di pranzo e noi abbiamo ancora fame e nonostante il richiamo della bionda valletta alla foto di gruppo e a mostrarci in Tv ci dirigiamo senza la minima esitazione alla zona rancio.
E poi noi siamo del Gruppo di Ome - Monticelli Brusati la fama non ci interessa.
Ma la fame...!
La fila è lunga, ma sappiamo resistere....peccato che alcuni pomposi signori targati Vigili del Fuoco e due tardone( responsabili di prot. civil. ) ci ricordino che gli italioti esistono anche nel nostro mondo, saltando la fila e indispettendo non poco tutti noi.
Comunque ci ristoriamo, più volte...Silvestro ci compra la torta e la sbraniamo.
I numeri parlano di 2000 volontari presenti e nel pomerigggio, aspettando Bertolaso, rimaniamo a guardare gli elicotteri della protezione civile in dimostrazioni anticendio così come quello del soccorso alpino nel salvataggio di feriti.
E' arrivato il nostro Guido tra la fanfara della banda comunale, che gira tutta l'area a salutare i volontari in azione, mentre arrivano alla spicciolata tanti sindaci tricoloriti ad accoglierlo.
Guido ritorna sul palco e la banda comunale riprende a suonare....ma la mia banda suona il rock.
Assistiamo ai discorsi ufficiali e a qualche commiato...l'ora di andare è scoccata e ci avviamo senza indugi ai nostri mezzi per tornare alle nostre case e ai nostri fornelli...abbiamo ancora fame.
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